1 settembre 2016
3 febbraio 2012
9 dicembre 2011
...Grazie
Desideravo chiudere questo blog e questo viaggio con una parola semplice ma profonda: grazie.
Grazie a quella persona che da anni, ogni istante, mi dona forza e gioia.
Grazie per avermi fatto sempre sentire importante.
Grazie per i tuoi sorrisi, grazie per le tue carezze, grazie sopratutto per aver accettato me e i miei mille difetti.
Grazie per ogni istante, anche quelli passati lontani che, purtroppo, sono stati tanti.
Grazie perchè, ancora oggi, quando penso a te sento il cuore che accelera come un ragazzino alla prima esperienza.
Grazie per la tua forza, tenacia, pazienza e pazzia.
Grazie perchè se ti voglio così bene è solo perchè tu sai farti voler bene.
Grazie a te Gisella..........TI AMO.
Gianni
Grazie a quella persona che da anni, ogni istante, mi dona forza e gioia.
Grazie per avermi fatto sempre sentire importante.
Grazie per i tuoi sorrisi, grazie per le tue carezze, grazie sopratutto per aver accettato me e i miei mille difetti.
Grazie per ogni istante, anche quelli passati lontani che, purtroppo, sono stati tanti.
Grazie perchè, ancora oggi, quando penso a te sento il cuore che accelera come un ragazzino alla prima esperienza.
Grazie per la tua forza, tenacia, pazienza e pazzia.
Grazie perchè se ti voglio così bene è solo perchè tu sai farti voler bene.
Grazie a te Gisella..........TI AMO.
Gianni
25 agosto 2011
SMILE
Non è facile, sintetizzare in poche righe, una così grande emozione.
Sarebbe riduttivo, parlare di questo viaggio come una semplice vacanza.
Anche perché, ad essere sinceri, non ci si è mai sentiti realmente dei turisti.
Sin da subito, abbiamo cercato di vivere il viaggio non imponendo noi un suo scorrere, bensì lasciando che fosse proprio l’insieme degli eventi a costruirlo metro dopo metro.
Ne abbiamo percorsi tanti di metri. E se uso questa unità di misura, il metro appunto, anziché il più consueto [km] c’è una ragione !
Quante volte, per superare un punto difficile, magari lungo non più di qualche metro appunto, abbiamo faticato ore ?
Quante volte, siamo stati costretti a tornare sui nostri passi in quanto il fango, la sabbia, le rocce ci impedivano di andare oltre ?
In quante occasioni, la nostra Dina2 è rimasta in attesa che Gisella ed io facessimo un sopralluogo per capire dove transitare, quale pista prendere ?
Non è leggenda che a volte sia stata la bussola a darci l’indicazione. Altre volte solo basandosi sulla posizione del sole, altre ancora cercando all’orizzonte lontano un segno di vita, quel qualcosa che potesse darci un punto da seguire.
Non dimenticheremo mai quel mattino quando, dopo aver seguito per circa 30 km , o per meglio dire 30000 metri , una pista, quest’ultima improvvisamente scompare inghiottita da un manto erboso reso viscido e troppo soffice dalle piogge della notte.
Che fare ?
Abituati come siamo ad utilizzare i mezzi che il nostro mondo, quello ricolmo di tecnologia, ci offre, sarebbe bastato consultare il navigatore, oppure chiamare uno di quei centri di informazione telematica……sai, quelli che se cerchi un fioraio aperto alle 2 di notte perché ti sei scordato di comprare il regalo alla moglie, in un attimo ti danno la soluzione….
Nulla di tutto questo è vero in Mongolia.
Neppure una cartina geografica ti dice la verità.
Solo lei non mente, la natura !!
E’ stata lei a condurci fuori. A lei ci siamo affidati nel cercare un posto dove accamparci per la notte.
Non ci sono reali pericoli in Mongolia. Sono persone pacifiche, curiose, attratte da chi è strano….come indubbiamente due motociclisti sono, ma non pericolose.
Il vero pericolo, come purtroppo accade in molti altri posti nel mondo, è dato da quell’infernale modo di farci del male che solo l’uomo può inventare.
L’alcolismo !
Bevono, bevono tanto, si ubriacano facilmente e talvolta diventano violenti.
Per evitare questo, la notte cercavamo posti nascosti, lontano dalle Ger, dietro ad una collina possibilmente, lontano dalla strada o come quella sera nascosti dietro uno dei pochi cespugli che ho avuto modo di vedere.
Ed è stato in quei luoghi, così lontani dal nostro mondo fatto di rumori e di luci, che ho avuto modo di conoscere la vera natura. Quella che a volte spaventa, che ti fa sentire davvero piccolo.
Un silenzio tanto grande da dar fastidio. Una sensazione mai provata prima.
Non è stato facile attraversare la Mongolia. Almeno non lo è stato per noi.
Non è facile trovarsi ad amare un luogo con tutto se stessi ma nel contempo odiarlo per le difficoltà che pone di fronte.
Oggi quelle difficoltà sono svanite e rimangono solo vive e nitide le immagini di un sogno vissuto ad ogni metro.
Quanti metri …….quanti rischi invece in Russia.
Un paese che cambia mano a mano che ti sposti verso Est.
A non cambiare mai sono le strade, disseminate di crateri grandi come l’intera moto.
Costretti a viaggiare con medie di circa 70 km/h , sembra non finire mai.
E quando ad un tratto scompaiono le buche, ti accorgi di essere a casa.
Non è stato un viaggio come tanti questo. Ci abbiamo dovuto mettere del nostro, in ogni istante.
Fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Nessuno dei due poteva permettersi di crollare e quando, per qualche istante questo può essere accaduto, ed è accaduto…..l’altro doveva immediatamente intervenire. Eravamo soli Gisella ed io, come piace a noi, soli !
L’esserlo, a volte non è un vantaggio, o almeno così parrebbe.
Per noi è un modo di essere. Forse troppo estremo, forse esageratamente egoistico ma sicuramente…….ci sentiamo liberi !
Ieri ho varcato la soglia di casa dopo aver parcheggiato e ringraziato Dina2.
Ho impiegato alcuni istanti a riconoscere casa mia, come spesso mi accade tra l’altro.
Ho acceso il PC e mi sono collegato al nostro sito.
Volevo vedere, per intero, la traccia lasciata dal GPS durante l’intero viaggio.
Mi si apre la pagina di Google Map.
Il mondo, così tondo, così bello da vedere pare essere un “faccione” un po’ rubicondo …
Scopro solo in quell’istante che, la traccia lasciata dal GPS, con inizio a Torino, attraversando tutta la Russia a nord, per poi invertire la propria rotta a Ulan Bator, rientrando a Torino passando da sud, ha creato e delineato sul mondo una delle cose a me più care……. un gran sorriso !
Siamo amici io ed il faccione rubicondo !!
Grazie mondo !
Cascata di informazioni:
Agli amanti delle statistiche, a quelli che adorano sapere ciò che fanno gli altri per poi fare di testa propria ( ed io sono fra quelli ) ecco alcune info.
Km totali percorsi à 20150
Giorni totali à 32
Giorni effettivi di viaggio à 30 ( 1 gg speso in Ulan Bator per manutenzione / 1 gg speso alla frontiera Mongola in attesa che aprisse…….)
Litri di benzina consumati à 1119
Tipi di benzina à 80 RON in Mongolia, 92, 95 in Russia
Costo carburante à 0.8 euro in Mongolia, 0.5 in Russia
Litri di olio motore consumati à 0
Treni di gomme utilizzati à 2 ( Pirelli Scorpion – Continental TKC80 )
Stati attraversati à 9 ( Svizzera, Germania, Polonia, Bielorussia, Russia, Mongolia, Ucraina, Ungheria, Slovenia )
Fusi orari à 7
Frontiera più estenuante à Mongolia vs Russia …..8 ore
Cadute à 4…………………
Multe à 0 ( e credo sia quasi un record )
Rapine à 1 ( polizia Ucraina………….) circa 30 euro.
Sigari fumati à 116
Frase più ricorrente ( Gianni ) à ….ma guarda sto testa di c…..
Giorni senza lavarsi à 8
Magari qualcuno di voi avrebbe desiderato leggere un blog più tecnico, con maggiori informazioni di carattere logistico, geografico, ecc.
Io ho preferito invece cercare, e sono certo di non esservi mai riuscito, di trasferire quelle emozioni che sentivo e vivevo giorno per giorno.
Non disperate però, chiunque di voi desiderasse ricevere maggiori dettagli inerenti al viaggio, non esiti a contattarci direttamente, via mail, cellulare o là dove saremo durante una serie di eventi che ci vedranno impegnati a tendere. Primo fra tutti il GMG di Mandello, per poi seguire con altri visibili sul nostro sito.
Un sentito grazie a tutti coloro che a questo progetto hanno lavorato.
A tutti voi che, scrivendoci e frequentando il blog, ci avete tenuto compagnia ( e lo dico davvero ) grazie ragazzi !!
Che dire altro ?
Mai fermarsi ! Mai mollare !
Un metro dopo l’altro si realizzano sogni !!
Ed è ora di partire con il prossimo !!
Quindi, arrivederci a presto !
Gianni e Gisella
24 agosto 2011
Ma quanto gli staranno girando le eliche…………
Sono giorni che attendo il momento del rientro in Italia.
Un pizzico di orgoglio da vero maschio motociclista non può mancare…..
Ho alle spalle 20000 km , 15000 dei quali zigzagando fra le buche delle strade russe.
Quasi 2000 spesi nell’attraversare la splendida quanto dura Mongolia.
……..che bello sarebbe incontrare qualche motociclista di ritorno da qualche viaggio …..
Questo pensavo chiuso nel mio casco, scivolando sull’asfalto liscio delle autostrade che da Trieste mi portavano a casa.
Alcuni ne ho incrociati, ma tutti nel senso opposto.
Sono a circa 5 km da casa………
In lontananza scorgo due moto cariche, le punto……..
Ho le gomme tassellate ormai da 10000 km , ovvero da quando a Ulan Bator le ho montate.
I tasselli sono un lontano ricordo, ormai sono completamente lisce ed il loro rotolare è ormai più che altro un rantolare…..
La forcella anteriore sinistra mi ha abbandonato a metà Russia, la moto e difficile da governare……
Il freno posteriore, lavora solo grazie ad un accrocchio da me ricomposto in un autogrill in Russia….
Ma tutto questo, nella mente bacate dell’uomo “ un po’ bestia” un po’ motociclista, passa in secondo piano.
Accelero !
Mi metto a guidare come se avessi le saponette alle ginocchia e la tuta in pelle.
Li raggiungo, sono due BMW, un 1200 Adventure rossa, faretti accesi ( detesto quelli che li usano di giorno solo per mostrare di aver speso 300 euro per acquistarli ) ed un 1150.
Sono carichi, hanno le borse, accessori Touratech ovunque ….
Scalo una marcia, sono a 2 km da casa, li supero !!!
Saluto sollevando la gamba destra come di consueto faccio.
A 500 metri da casa, so che c’è un semaforo…….
Sussurro a Gisella “ spero sia rosso……”
Sopraggiungo in prossimità del semaforo e da verde diventa giallo.
Rallento e mi accosto a destra………
Il mio amico si affianca, e aprendo il casco modulare con un sorriso a 360 gradi mi saluta.
Ricambio il saluto.
Non sta più nella pelle …………ci tiene a farmi sapere da dove arrivano, ma per farlo, inizia il discorso con una domanda.
“ da dove arrivate così carichi ? “
Dalla Mongolia !
COME ??????? Mi richiede …….
D A L L A M O N G O L I A !!!!!
Rispondo scandendo meglio le parole dal mio casco integrale…
Il sorriso svanisce, il viso si incupisce……….
Noi solo a Capo Nord risponde lui……….
La compagna, seduta dietro accenna un sorriso e dice “ che bello………“
Lui a denti stretti, mi chiede “ quanti km ed in quanti giorni ? “
Beh………..che dire………..noi ne abbiamo fatti la metà……….nello stesso tempo…….
Capo Nord è bello, dico io………noi ci siamo già stati due volte.
Il semaforo diventa verde…….
Ingrano la prima, accelero, le Guzzi balza in avanti lasciandosi dietro le teutoniche, ora sono io ad avere un sorriso che mi divide in due il volto….. in un attimo sono davanti a casa.
Guzzi 1 – BMW 0…………
Ho una carica addosso che mi farebbe ripartire all’istante nonostante la stanchezza !!
Morale della favola:
Da piccolo avevo un libro sugli animali, in un’immagine erano rappresentati una formica all’ombra di un gattino piccolo piccolo, ed una frase, che ricorderò per sempre “ Non si è mai abbastanza piccoli, per essere certi di non fare ombra a qualcun altro !! “
Siamo a casa,
domani l’ultimo post……….non perdetevelo !!!
Gianni e Gisella.
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