Non è facile, sintetizzare in poche righe, una così grande emozione.
Sarebbe riduttivo, parlare di questo viaggio come una semplice vacanza.
Anche perché, ad essere sinceri, non ci si è mai sentiti realmente dei turisti.
Sin da subito, abbiamo cercato di vivere il viaggio non imponendo noi un suo scorrere, bensì lasciando che fosse proprio l’insieme degli eventi a costruirlo metro dopo metro.
Ne abbiamo percorsi tanti di metri. E se uso questa unità di misura, il metro appunto, anziché il più consueto [km] c’è una ragione !
Quante volte, per superare un punto difficile, magari lungo non più di qualche metro appunto, abbiamo faticato ore ?
Quante volte, siamo stati costretti a tornare sui nostri passi in quanto il fango, la sabbia, le rocce ci impedivano di andare oltre ?
In quante occasioni, la nostra Dina2 è rimasta in attesa che Gisella ed io facessimo un sopralluogo per capire dove transitare, quale pista prendere ?
Non è leggenda che a volte sia stata la bussola a darci l’indicazione. Altre volte solo basandosi sulla posizione del sole, altre ancora cercando all’orizzonte lontano un segno di vita, quel qualcosa che potesse darci un punto da seguire.
Non dimenticheremo mai quel mattino quando, dopo aver seguito per circa 30 km , o per meglio dire 30000 metri , una pista, quest’ultima improvvisamente scompare inghiottita da un manto erboso reso viscido e troppo soffice dalle piogge della notte.
Che fare ?
Abituati come siamo ad utilizzare i mezzi che il nostro mondo, quello ricolmo di tecnologia, ci offre, sarebbe bastato consultare il navigatore, oppure chiamare uno di quei centri di informazione telematica……sai, quelli che se cerchi un fioraio aperto alle 2 di notte perché ti sei scordato di comprare il regalo alla moglie, in un attimo ti danno la soluzione….
Nulla di tutto questo è vero in Mongolia.
Neppure una cartina geografica ti dice la verità.
Solo lei non mente, la natura !!
E’ stata lei a condurci fuori. A lei ci siamo affidati nel cercare un posto dove accamparci per la notte.
Non ci sono reali pericoli in Mongolia. Sono persone pacifiche, curiose, attratte da chi è strano….come indubbiamente due motociclisti sono, ma non pericolose.
Il vero pericolo, come purtroppo accade in molti altri posti nel mondo, è dato da quell’infernale modo di farci del male che solo l’uomo può inventare.
L’alcolismo !
Bevono, bevono tanto, si ubriacano facilmente e talvolta diventano violenti.
Per evitare questo, la notte cercavamo posti nascosti, lontano dalle Ger, dietro ad una collina possibilmente, lontano dalla strada o come quella sera nascosti dietro uno dei pochi cespugli che ho avuto modo di vedere.
Ed è stato in quei luoghi, così lontani dal nostro mondo fatto di rumori e di luci, che ho avuto modo di conoscere la vera natura. Quella che a volte spaventa, che ti fa sentire davvero piccolo.
Un silenzio tanto grande da dar fastidio. Una sensazione mai provata prima.
Non è stato facile attraversare la Mongolia. Almeno non lo è stato per noi.
Non è facile trovarsi ad amare un luogo con tutto se stessi ma nel contempo odiarlo per le difficoltà che pone di fronte.
Oggi quelle difficoltà sono svanite e rimangono solo vive e nitide le immagini di un sogno vissuto ad ogni metro.
Quanti metri …….quanti rischi invece in Russia.
Un paese che cambia mano a mano che ti sposti verso Est.
A non cambiare mai sono le strade, disseminate di crateri grandi come l’intera moto.
Costretti a viaggiare con medie di circa 70 km/h , sembra non finire mai.
E quando ad un tratto scompaiono le buche, ti accorgi di essere a casa.
Non è stato un viaggio come tanti questo. Ci abbiamo dovuto mettere del nostro, in ogni istante.
Fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Nessuno dei due poteva permettersi di crollare e quando, per qualche istante questo può essere accaduto, ed è accaduto…..l’altro doveva immediatamente intervenire. Eravamo soli Gisella ed io, come piace a noi, soli !
L’esserlo, a volte non è un vantaggio, o almeno così parrebbe.
Per noi è un modo di essere. Forse troppo estremo, forse esageratamente egoistico ma sicuramente…….ci sentiamo liberi !
Ieri ho varcato la soglia di casa dopo aver parcheggiato e ringraziato Dina2.
Ho impiegato alcuni istanti a riconoscere casa mia, come spesso mi accade tra l’altro.
Ho acceso il PC e mi sono collegato al nostro sito.
Volevo vedere, per intero, la traccia lasciata dal GPS durante l’intero viaggio.
Mi si apre la pagina di Google Map.
Il mondo, così tondo, così bello da vedere pare essere un “faccione” un po’ rubicondo …
Scopro solo in quell’istante che, la traccia lasciata dal GPS, con inizio a Torino, attraversando tutta la Russia a nord, per poi invertire la propria rotta a Ulan Bator, rientrando a Torino passando da sud, ha creato e delineato sul mondo una delle cose a me più care……. un gran sorriso !
Siamo amici io ed il faccione rubicondo !!
Grazie mondo !
Cascata di informazioni:
Agli amanti delle statistiche, a quelli che adorano sapere ciò che fanno gli altri per poi fare di testa propria ( ed io sono fra quelli ) ecco alcune info.
Km totali percorsi à 20150
Giorni totali à 32
Giorni effettivi di viaggio à 30 ( 1 gg speso in Ulan Bator per manutenzione / 1 gg speso alla frontiera Mongola in attesa che aprisse…….)
Litri di benzina consumati à 1119
Tipi di benzina à 80 RON in Mongolia, 92, 95 in Russia
Costo carburante à 0.8 euro in Mongolia, 0.5 in Russia
Litri di olio motore consumati à 0
Treni di gomme utilizzati à 2 ( Pirelli Scorpion – Continental TKC80 )
Stati attraversati à 9 ( Svizzera, Germania, Polonia, Bielorussia, Russia, Mongolia, Ucraina, Ungheria, Slovenia )
Fusi orari à 7
Frontiera più estenuante à Mongolia vs Russia …..8 ore
Cadute à 4…………………
Multe à 0 ( e credo sia quasi un record )
Rapine à 1 ( polizia Ucraina………….) circa 30 euro.
Sigari fumati à 116
Frase più ricorrente ( Gianni ) à ….ma guarda sto testa di c…..
Giorni senza lavarsi à 8
Magari qualcuno di voi avrebbe desiderato leggere un blog più tecnico, con maggiori informazioni di carattere logistico, geografico, ecc.
Io ho preferito invece cercare, e sono certo di non esservi mai riuscito, di trasferire quelle emozioni che sentivo e vivevo giorno per giorno.
Non disperate però, chiunque di voi desiderasse ricevere maggiori dettagli inerenti al viaggio, non esiti a contattarci direttamente, via mail, cellulare o là dove saremo durante una serie di eventi che ci vedranno impegnati a tendere. Primo fra tutti il GMG di Mandello, per poi seguire con altri visibili sul nostro sito.
Un sentito grazie a tutti coloro che a questo progetto hanno lavorato.
A tutti voi che, scrivendoci e frequentando il blog, ci avete tenuto compagnia ( e lo dico davvero ) grazie ragazzi !!
Che dire altro ?
Mai fermarsi ! Mai mollare !
Un metro dopo l’altro si realizzano sogni !!
Ed è ora di partire con il prossimo !!
Quindi, arrivederci a presto !
Gianni e Gisella