TRADUZIONE

19 luglio 2011

Perchè in Mongolia ?

[Gianni]
Non capita a tutti e non capita tutti i giorni di conoscere qualcuno disposto a regalare la propria vita per gli altri.
Essere disposti ad inviare il proprio cuore e la propria esistenza dall’altra parte del mondo, laggiù dove nessuno potrà notarti, dove il modo di vestire non è sinonimo di status, laggiù dove non conta l’apparire, laggiù dove il regalo più grande è talvolta un sorriso e dove l’amore viene ricambiato con amore ancor più forte.
Da sempre la Mongolia mi affascina, per il suo dolce alternarsi di colline, montagne, laghi e colori infiniti.
Per il suo clima estremo, che immobilizza la vita per nove dei dodici mesi dell’anno.
Per il suo popolo, fiero di essere, fiero di vivere, fiero di resistere.
Da oggi, ho un motivo in più per rimanerne affascinato.
Per Suor Lucia Bartolomasi, una ragazza come tante, ma con una grande, e sempre più rara, dote…..il desiderio di servire gli altri.
Lei è partita 8 anni fa  da Bussoleno per vivere una vita fatta di amore. Ai nostri occhi potrebbe sembrare una vita fatta di privazioni, di fame, di freddo. Suor Lucia invece, con un sorriso grande come il mondo, ti getta addosso la voglia di essere felici come lei, e con poche parole, trasferisce il desiderio di essere parte di un mondo lontano, non intendo quello geograficamente lontano, bensì il mondo fatto da chi desidera solo il bene altrui.
Ma esiste davvero ?
Gisella ed io crediamo di si !
Per questo motivo, fra poco più di quattro giorni, partiremo alla ricerca di quest’isola che non c’è, ma siamo certi, se troveremo Suor Lucia, troveremo anche l’isola !
 Partiremo la notte di venerdì 22, come di consueto, solo quando ci renderemo conto che il sonno non riesce a vincere il desiderio innato di muoversi che regna dentro di noi.
Partiremo da Trana, dove viviamo, ed in rapida successione attraverseremo alcuni stati europei sino entrare in Russia. Da qui, punteremo verso la Siberia per poi, dopo circa 10000 km, scendere verso sud, obiettivo la capitale Mongola di Ulaan Bator.
Saremo solo a metà del nostro nuovo progetto, ma è proprio qui che il vero viaggio avrà inizio.
La Mongolia, i suoi bambini, figli lontani di un tenace quanto spietato guerriero, Gengis Khan, saranno loro insieme a Suor Lucia, a darci la forza di tornare.
E si, perché per due raminghi come Gisella ed il sottoscritto, non è per partire che ci serve la forza, bensì per tornare.
Il ritorno sarà davvero un’avventura. In Mongolia, uno stato grande come la Spagna, la Francia e la Germania messe assieme, ci sono circa 300 km di asfalto, il resto è terra, sabbia, fango, in altre parole…natura. Ripercorreremo la tratta verso Ovest, dalla capitale sino al confine Russo, da lì punteremo verso l’Ucraina e a quel punto, potremo dire di essere ormai a casa.
Questo viaggio, al quale abbiamo dato il nome di Gengis Ride ma potrebbe anche chiamarsi “ Mission Possibile….”, in realtà unisce la nostra passione del viaggio in moto al ben più nobile scopo di far conoscere la missione dove Suor Lucia vive, lavora e sorride.

Non a tutti capita di conoscere una grande persona, a noi è capitato, e questa fortuna vorremmo condividerla con ognuno di voi.
Un sorriso, ed un arrivederci a presto.




1 commento:

  1. Son certo di condividere con voi questo pensiero:

    "Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso."
    da Into the Wild - C. J. McCandless

    Buon viaggio viaggiatori.

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